Poeta e drammaturgo inglese. Nella scuola di Westminster ricevette solide basi
di cultura classica. Nel 1597 entrò in una compagnia di attori ambulanti
e nel 1598 rappresentò la commedia
Every man in his humour cui
fece seguire
The case is altered; Poetaster (1602), nella quale in Orazio
e in due poetastri che lo invidiano (Crispino e Demetrio),
J.
adombrò rispettivamente se stesso, J. Marston e Th. Dekker. Nel 1603
rappresentò una tragedia di soggetto classico,
Sejanus,
accuratamente studiata sulle fonti. La piena maturità del suo genio si
rivela nella composizione dei drammi
Volpone or the Fox (1605);
The
alchemist (1610);
Bartholomew Fair (1614). Aveva intanto prodotto
(1611) una seconda tragedia classica,
Catilina. Dopo
The staple of
news (1625), la sua produzione drammatica andò declinando con
The
new inn; The magnetic lady; The tale of a tub. Negli ultimi anni compose
note erudite di grammatica e stilistica intitolate
Discoveries, e
raccolse le traduzioni e gli epigrammi che poi figurarono in
Underwood
(1640). Creatore di un nuovo tipo di commedia, la
commedia di umori,
J. esercitò anche con la sua opera lirica grande influsso sui
poeti dell'epoca di Carlo I (Londra 1572-1637).